Un app che certifica il vero Made in Italy
100% Italian Taste: una nuova applicazione certifica l’italianità dei ristoranti e dei prodotti alimentari italiani nel mondo, dagli Stati Uniti alla Cina.
“100% Italian Taste Certification” si presenta come un protocollo e un’applicazione per certificare i ristoranti italiani all’estero e per verificare l’italianità dei prodotti acquistati fuori dall’Italia, soprattutto nei negozi e nei supermercati.
Il sito Italian Taste spiega che la “Certificazione 100% Italian Taste” nasce dalla volontà di Asacert di dare il proprio contributo per difendere, promuovere e valorizzare lo spirito “vero” della cucina italiana all’estero, e nel campo della distribuzione alimentare. .
Il prodotto è il cuore di un’iniziativa di Asacert, organismo autonomo accreditato dallo Stato italiano, che dal 2019 promuove la certificazione dei ristoranti italiani all’estero.
«Il patrimonio agroalimentare italiano è unico al mondo, ma è anche il più falsificato», sottolinea Italian Taste.
“Negli ultimi anni, il fenomeno chiamato ‘Italian Sound’, ovvero l’uso di nomi, immagini, marchi e nomi geografici che evocano l’Italia per commercializzare prodotti che nulla hanno a che fare con il nostro Paese, ha guadagnato l’attenzione internazionale”, sottolinea.
Gli esperti sottolineano che questo non è solo il caso dei ristoranti, ma anche dei prodotti che sono alla portata dei consumatori nei supermercati. Qualcosa che suona e sembra italiano ma non lo è, sia nel cibo che nel bere.
«Utilizzano impropriamente i segni distintivi, le ambientazioni, i colori e le icone italiane, ingannando il consumatore», avverte Taste Italia.
Il sito assicura che due prodotti su tre che i commensali trovano quando scelgono un prodotto italiano fuori dall’Italia sono falsi. Questo avviene generalmente con pasta, sughi, formaggi, vini e aperitivi.
L’applicazione è gratuita per smartphone e permette di monitorare lo stato italiano dei prodotti sugli scaffali dei supermercati.
“Ci siamo resi conto che il mondo della cucina italiana all’estero non è soggetto a test di italianità”, ha spiegato Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert.
Per questo “abbiamo realizzato un protocollo volontario; il ristorante che chiede di essere invitato è soggetto a verifica da parte dei nostri ispettori”, ha affermato.
“Quegli esperti” cercano anomalie, come l’utilizzo di prodotti non italiani, o peggio ancora, produzioni che suonano italiane. Oppure controlla i menu non italiani”, ha aggiunto.
Ad oggi i ristoranti certificati con il bollino 100% italiano sono quasi 80 su 107 ispezionati. Gli ultimi due che sono entrati sono ristoranti dalla Cina e un altro dall’Australia.
Una bandiera italiana che sventola sulla porta di un ristorante può ingannare il visitatore, che si troverà poi di fronte a un piatto di pasta che nulla ha a che fare con il vero sapore del “Made in Italy”.
ansalatina