Passaro scrive al CGIE (e a Merlo e alla Nissoli)
Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile segretario,
mi pregio inviarLe in allegato, ancora una volta, la lettera di risposta all’on. Nissoli e la lettera inviata all’on. Merlo allo scopo di conoscere un Suo punto di vista in merito al loro contenuto che, di riflesso, coinvolge la nostra condizione di cittadini italiani all’estero.
In particolar modo gradirei conoscere un Suo parere in merito al fatto che, a mio avviso, la nostra collettivita’ non sia stata adeguatamente e dignitosamente rappresentata nell’ambito del dibattito parlamentare tenutosi in occasione del recente conferimento dell’incarico di Presidente del Consiglio e che cio’ abbia palesate , per le varie ragioni da me elencate, anche agli occhi del Paese una incapacita’ intrinseca alla nostra rappresentanza che condiziona il superamento delle condizioni attuali in cui ci lamentiamo di trovarci inducendoci a ritenere spesso che le colpe e le responsabilita’ siano sempre riconducibili alla condotta degli altri o ad assumere una visione fatalistica o strumentale di subordinazione per la quale siamo perennemente nell’affannosa ricerca di nuove modalita’ e formule di rappresentanza senza aver forse mai sfruttato al meglio le potenzialita’ gia’ esistenti.
Un altro argomento su cui graderei un Suo parere ed un Suo appoggio, riguarda la questione IMU. Anche Lei crede che sia una tassa iniqua e ingiusta? Se, cosa si puo’ fare per cercare di risolverla , anche con il Suo appoggio nelle Sue vesti di segretario CGIE?
Ho cercato e cerco di dare visibilita’ a questo mio modo di vedere , ma riscontro delle difficolta’ da parte dalle stampa in emigrazione, come stranamente ad esempio da parte di italiachiamaitalia , pur nel rispetto della sua autonomia redazionale, a cui tuttavia invio anche la presente con preghiera di pubblicazione. D’altro canto anche la ostinata ricerca di un dialogo ed un confronto con i nostri rappresentanti eletti all’estero, fatta qualche debita eccezione , non ha sortito alcun effetto, trincerati nel loro silenzio , lo stesso evidenziato anche nell’occasione parlamentare recente. La stessa sorte e’ toccata al mio ultimo tentativo operato nei confronti dell’ex sottosegretario on. Merlo.
Grato di questa opportunita’ , Le porgo i miei piu’ cordiali saluti.
Nello Passaro
Gentile On. Merlo,
non pensa che l’atteggiamento assunto dal suo movimento in occasione della consultazione per la costituzione del governo Conte 3, proponendosi come costruttore nell’interesse del Paese, ed il suo silenzio nell’ambito delle aule parlamentari in occasione della nomina dell ‘attuale presidente del Consiglio Draghi, possano aver determinato delle ripercussioni negative per il futuro dell’emigrazione italiana?
Non crede che, anche per nostra manifestata incapacita’ e limiti , ci siamo venuti a delineare noi stessi quel perimetro, limitato alla gestione ordinaria di riflesso senza alcuna prospettiva , inducendoci ad una forma di auto vittimismo, che impedisce all’emigrazione italiana di far riconoscere e ottenere quel ruolo che si merita?
Non crede che il suo attivismo evidenziato nel corso della recente crisi di governo, con la sua affannosa ricerca di un “strategico” collocamento del suo movimento, seppur legittimo in un’ottica strettamente egocentrica, ne possa essere una delle cause e possa aver determinato un ulteriore arretramento della nostra posizione ?
Non crede che la mancata visibilita’ e la conseguente dimostrazione di una incapacita’ intrinseca alla nostra rappresentanza in ambito parlamentare abbia contribuito a “segarci “ il posto di sottosegretario?
Non pensa che una delle maggiori cause che ci rilega in questa situazione di subalternita’ sara’ perche’ non siamo stati ancora capaci di esprimere i nostri bisogni , di rappresentarli, di prospettare idonee soluzioni e visioni , cosi’ come abbiamo dimostrato, del resto, anche in Parlamento recentemente?
Come mai , on. Merlo, quei ruggiti da leone , emessi attraverso la stampa italiana all’estero ,anche da parte di suoi colleghi, non hanno mai trovato sfogo anche nelle aule parlamentari, come in questa ultima circostanza, per evidenziare , come lei sostiene, che l’IMU sulla casa degli italiani all’estero sia una tassa iniqua ed ingiusta e che come tale va abolita’?
Come mai , on. Merlo, dopo tanti anni , anche in qualita’ di sottosegretario, non le e’ riuscito di raggiugere questo obiettivo? Intanto la gente che lei rappresenta la subisce , coloro che lei ritiene vittima di una ingiustizia.
Tra l’altro , non ho tuttavia consapevolezza di atti concreti al riguardo , soprattutto anche da parte del suo movimento, che dimostrino e facciano credere che sia stato fatto tutto quanto nei vostri poteri per raggiungere un risultato concreto a favore di tutti in questo senso.
Ricordo solo l’euforia e l’intraprendenza del sen. Fantetti che trionfalisticamente rendeva edotta l’aula parlamentare di aver ottenuto il 50% della riduzione dell’IMU a favore dei pensionati italiani all’estero, omettendo di dire che tale misura non coinvolge tutti i pensionati ma solo quelli in regime di convenzione. Come mai, lei che voleva salvare il Paese, contribuendo a ricostruirlo, rende ancora il suo elettorato succube di questa ingiustizia?
Adesso piangiamo la mancanza di un eletto all’estero nel governo Draghi, lamentiamo di essere stati dimenticati, promettiamo di continuare a difendere gli italiani, riscontriamo gia’ segnali negativi da parte del nuovo governo, etc.
Sara’ tutto per colpa degli altri? Oppure e’ il caso di ricordarci che : “ Chi e’ causa del suo male pianga se stesso”?
I migliori saluti . Continui pure a ostinarsi nel suo silenzio , alla pari della maggior parte dei suoi colleghi, intanto io continuo ad esercitare il mio sacrosanto diritto ad esporre il mio punto di vista e la mia critica sperando nella collaborazione della stampa italiana indicata in indirizzo, ed in particolare di italiachiamaitalia, a darne diffusione, sperando che essa si concili con le esigenze redazionali attuali di quest’ultima.
Nello Passaro
Gent.ma on. Nissoli,
La ringrazio per la Sua risposta anche se impropriamente tale in quanto non risponde, nello specifico, alle questioni da me poste, tuttavia molto gradita e stimolante.
Alle sue argomentazioni di carattere piu’ generale da Lei addotte, sebbene non avulse dal contesto , rispondo secondo il mio modo di vedere e di pensare, consapevole dei miei limiti e del mio ruolo, senza alcuna pretesa di dar sfoggio di saccenteria e particolari ambizioni.
Penso che la democrazia non sia legata ad un mero rapporto di forza in quanto se cosi’ fosse non sarebbe tale, sebbene essa impropriamente, cosi’ esercitata, impone dei condizionamenti che non possono tuttavia fungere da pretesto, da alibi per desistere dai propri propositi e doveri. Credo invece che la democrazia non sia un gioco di numeri o di potere ma e’ proprio l’opposto !
E’ la stessa logica della democrazia parlamentare italiana che garantisce il superamento di questo condizionamento attraverso un dibattito e confronto a livello plenario, che sono elementi propedeutici alle decisioni di carattere maggioritario.
Proprio per questo ritengo, considerato le sue argomentazioni che lei adduce, preclusive o condizionanti a suo modo di vedere della possibilita’ di raggiungere gli obiettivi , se fatte nel dibattito parlamentare in occasione della recente crisi governativa, avrebbero potuto dare un forte contributo al suo ruolo ,a quello dei suoi colleghi , alla nostra collettivita’ , riscattandoci da questa condizione.
Collettivita’ di cui , fatta qualche blanda eccezione, ribadendo quello che ho gia’ espresso in altre occasioni, ci si e’ dimenticati completamente. Il primo a farlo e’ stato il Presidente Draghi , poi tutti i parlamentari eletti in Italia e infine la maggior parte dei nostri rappresentanti. Sarebbe bastata , anche per dare al nuovo Presidente del Consiglio Draghi la possibilita’ di apprendere dai suoi rappresentanti, in questa sede, al cospetto di tutti i parlamentari , una semplice e doverosa enucleazione delle tematiche sul tappeto, proprio nel momento in cui si sono individuate e dibattute le linee programmatiche per il presente ed il futuro del Paese, da cui l’emigrazione italiana non e’ stata neppure sfiorata.
Il dibattito parlamentare e’ stato intenso, accesso, ricco di spunti, di suggerimenti, di propositi. Il cionvolgimento da parte dei rappresentanti eletti in Italia e’ stato copioso, appassionato, sanguigno. Tutti e tutto sono stati evocati: categorie, ambiti, settori, cittadini, etc. Quasi tutti i parlamentari italiani, a nome dei loro partiti, hanno avanzato proposte, mosse critiche, fornito una loro una visione , evidenziando le problematiche del territorio, della loro gente, delle loro condizioni, dei loro bisogni.
E voi e noi dove eravamo? E perche’ no ? Come puo’ giustificarsi questo atteggiamento rinunciatario? Non siamo mica dei masochisti?
Quindi, come vede on. Nissoli , il tutto non dipende solo da un rapporto numerico. Di numerico e’ il solo dato statistico che indica in circa 6 milioni il numero degli italiani all’estero, che in questa sede non sono stati rappresentanti adeguatamente e dignitosamente. 6 milioni di italiani che a pieno titolo avrebbero avuto il diritto di dire la loro alla pari di tutti gli altri italiani.
Con un atteggiamento di questo tipo siamo condannati ad essere perdenti, perdutamente!
Non crede, gent.ma on. Nissoli, che i mancati interventi da parte dei suoi colleghi siano stati di peso e condizionanti?
Leggo anche in tal senso il suo appello alla unita’ e alla collegialita’ .
Non pensa che si poteva sfruttare questa circostanza anche per cercare di assicurarci la riconferma del posto di sottosegretario all’emigrazione ad un eletto all’estero? Strano anche che l’attuale sottosegretario uscente non si sia sentito in dovere di farlo, ovviamente non nel suo precipuo interesse .
Per quanto riguarda invece l’IMU , nessun parlamentare all’estero, neppure coloro che hanno palesato e condiviso il fatto che essa sia una tassa ingiusta ed iniqua, ha osato fare un minimo accenno in questa sede, da cui e’ scaturita la decisione che ci penalizza . Quale occasione migliore e sede opportuna per dare giustizia a chi da tempo questa tassa la subisce?
E’ ora di liberarci , cari eletti all’estero, dai giochi dei vostri partiti , a cui voi probabilmente siete sottoposti, e di dirci se essi intendano sostenerci, nei fatti, effettivamente per eliminarla a favore di tutti, ma certamente forse non solo per questo.
Ecco , on. Nissoli, chieda, se cio’ le sta veramente a cuore, assicurazioni in tal senso al suo partito per il quale siede il Parlamento in virtu’ dei voti dei suoi elettori . La stessa cosa sarebbe auspicabile anche da parte dei suoi colleghi, alla quale e’ rivolta la stessa preghiera, attraverso la presente.
Ecco, mi faccia sapere, ci faccia sapere! Fateci sapere!
Ora che tutte le forze politiche, i vostri partiti, o quasi tutti, siedono tutti intorno ad un tavolo , potrebbero, volendo, far valere le nostre ragioni e dare appagamento alle nostre aspettative!
Siamo sparsi,forse non bene attrezzati, ma non certamente pochi. Siamo comunque 6 milioni di cittadini italiani, la cui dignita’ individuale e collettiva va rispettata e salvaguardata al di la’ del valore numero o al di la’ del presunto o effettivo rapporto di forza che si voglia attribuire.
Mi scusi per la lungaggine, ma non riesco diversamente.
Le sono grato per ogni utile occasione di confronto e scambio e Le porgo i miei piu’ cordiali saluti .
Nello Passaro